In un report rilasciato oggi, l’Istituto SWIFT ha osservato come l’Unione Europea sia ben lontana dal regolamentare le valute virtuali e quindi anche le criptovalute, per via di una mancanza di motivazioni a includere tali soluzioni di pagamento nell’attuale quadro legale.
Al momento sono in vigore due insiemi di leggi, la Directive on Payment Services (PSD2) e la quarta European anti-money laundering Directive (AMLD4); quest’ultima potrebbe essere comunque in parte estesa alle valute virtuali, soprattutto vista la recente psicosi legata al riciclaggio di denaro e finanziamento a gruppi terroristici.
Non è da escludere che in futuro nuove raccolte di leggi chiamate a sostituire quelle attuali includano una regolamentazione delle criptovalute, ma prima è necessaria una vera e propria ridefinizione del concetto di e-money, vista la progressiva diffusione dei servizi di pagamento virtuali a danno delle carte di credito e prepagate.
Un’ispirazione per la stesura di un’eventuale regolamentazione in materia potrebbe essere colta dallo scenario internazionale e da tutti quei paesi che invece hanno deciso di regolamentare le valute virtuali, uno fra tutti gli Stati Uniti.